La legge di bilancio 2019 ha riconfermato anche per il 2019 e 2020 il Bonus Sud, chiamato anche Incentivo Occupazione Mezzogiorno.
Il Bonus Sud 2019 è uno sgravio contributivo fino a 8.060 euro, per 12 mesi. Questo Bonus Sud spetta ai datori di lavoro privati che assumono, nelle regioni meridionali, giovani svantaggiati tra i 16 e i 34 anni oppure disoccupati over 35, purché privi di un impiego retribuito da almeno sei mesi.
Un altro requisito richiesto è che queste persone non devono aver avuto un rapporto di impiego negli ultimi sei mesi con il medesimo datore di lavoro. L’esonero si applica in caso di sottoscrizione di contratti a tempo indeterminato sia a tempo pieno sia part-time (anche a scopo di somministrazione) e di apprendistati professionalizzanti (nelle ipotesi di stabilizzazione di rapporti a termine non è richiesto il requisito della disoccupazione).
Rientra nell’ambito di applicazione dello sgravio anche il socio lavoratore di cooperativa, se assunto con contratto di lavoro subordinato. Sono invece escluse da questo particolare incentivo le assunzioni con contratto di lavoro domestico, occasionale, intermittente.
Il Decreto ANPAL recita testualmente che l’incentivo spetta ai datori di lavoro che assumano, tra il 1° maggio e il 31 dicembre 2019. Pertanto questo particolare incentivo non può essere applicato alle assunzioni e le trasformazioni avvenute nel periodo da gennaio ad aprile, ma solo a decorrere dal mese di maggio; non vi è quindi una vera e propria proroga con la vecchia misura.
La speranza ora è che, in attesa della Circolare INPS per il Bonus Sud con le istruzioni per la fruizione dello sgravio, possa ancora arrivare una rettifica del Decreto ANPAL. In caso contrario potrebbero essere molte le aziende che dovranno rinunciare al beneficio.
In attesa della circolare INPS per il Bonus Sud, le assunzioni che potranno beneficiare dell’agevolazione saranno solo quelle firmate tra il 1° maggio e il 31 dicembre 2019.
Come abbiamo detto, gli investimenti del Bonus Sud sono indirizzati alle regioni del meridione, in particolare otto regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia (le «meno sviluppate»), Abruzzo, Molise, Sardegna (quelle «in transizione»), indipendentemente dalla residenza del lavoratore. In caso di spostamento della sede di lavoro fuori da queste otto regioni, l’incentivo non spetta a partire dal mese di paga successivo a quello del trasferimento.
Il Bonus Sud 2019 è cumulabile con altri incentivi: tra questi, precisa il decreto Anpal, anche con l’esonero per spingere l’occupazione stabile giovanile (under35) previsto dal decreto dignità.
Per questo Bonus Sud gli investimenti sono di 120 milioni di euro (fondi Ue). SI tratta di una dote iniziale, sufficiente per coprire i primi tre mesi di applicazione dell’esonero. Successivamente si provvederà al suo rifinanziamento, attraverso riprogrammazioni e individuazione di nuovi risparmi. Nel frattempo sono in corso pure interlocuzioni con le regioni, soprattutto per recuperare risorse da utilizzare nel 2020.
Lo scorso anno l’incentivo «Occupazione Mezzogiorno» ha funzionato abbastanza bene. Infatti, secondo gli ultimi dati ufficiali, al 31 dicembre 2018, le assunzioni agevolate di disoccupati meridionali, giovani e non, sono state oltre 120mila (120.752 per la precisione) e l’importo medio dell’esonero si è attestato intorno ai 4mila euro.