Zoom Fatigue: di cosa si tratta e come la si può combattere?

La Zoom Fatigue, detta anche sindrome da videoconferenza, è una condizione fisica causata dalle numerose videoconferenze.

Durante la pandemia COVID-19 sono state molte le persone che si sono trovati a dover affrontare una nuova tipologia di stanchezza e stress, la cosiddetta Zoom Fatigue.
Infatti, secondo un recente studio dello Psychiatric Times più di 300 milioni di partecipanti a videochiamate Zoom hanno riscontrato questo problema durante le ore di lavoro a distanza permanente, tra una moltitudine di videoconferenze al giorno e stanchezza causata dallo schermo e luce blu.
La traduzione di Zoom Fatigue corrisponde, quindi, ad “affaticamento da videoconferenza” e va da sè che questo tipo di affaticamento può essere causato da qualsiasi servizio di videoconferenza, e non solo da Zoom.

Cos’è la Zoom Fatigue?

In poche parole, come si può intuire dalla traduzione di Zoom Fatigue, si tratta di una profonda e strana stanchezza unita a un senso d’ansia causata, appunto, dalle frequenti videochiamate e videoconferenze. Gli esperti hanno ribattezzato quest’effetto associandolo alla più comune piattaforma di videoconferenze, ma in realtà è ovviamente riconducibile anche a Skype, FaceTime, Google Meet e tutti gli altri strumenti simili che consentono videocall.

Cosa causa la Zoom Fatigue?

Ci sono molti motivi per cui dopo ogni videochiamata ci sentiamo così stanchi ed a volte anche esausti. Come afferma il Dott.ssa Lee sullo Psychiatric Times, l’ossitocina è l’ormone coinvolto nel legame sociale, che al contrario degli incontri di persona, non è secretato durante la videoconferenza. Anche la mancanza di connessione con gli occhi e il linguaggio del corpo non aiutano. Inoltre, la necessità di fissare lo schermo ininterrottamente aggiunge dello stress, affaticamento degli occhi e stanchezza generalizzata.

Secondo National Geographic il fare frequenti videochiamate, è anche molto impegnativo per la visione centrale e per il cervello stesso vedere più volti contemporaneamente mentre si utilizza la Visualizzazione galleria su Zoom. Devi decodificare simultaneamente più espressioni facciali. Inoltre, i problemi causati dal video o dall’interruzione dell’audio o da una connessione internet debole si sommano a tutto ciò di cui sopra.

Una questione di cervello

Le videocall sono un mezzo tecnologico piuttosto recente. La prima in assoluto risale al 1970, ma da allora è trascorso molto tempo prima che questa modalità fosse alla portata di tutti. Ed è qui che entra in gioco il nostro cervello. Nel corso dei millenni si è evoluto sotto ogni punto di vista; anche in riferimento alla comunicazione, ovviamente.
Proprio in riferimento alla comunicazione de visu, il nostro cervello ha raggiunto la massima abilità. Con la comunicazione soltanto orale se la cava molto bene. Ma è di gran lunga meno abile nell’elaborare le videochiamate. Per semplificare possiamo affermare che al nostro cervello non è ancora familiare questa tipologia di comunicazione. Infatti, nel caso delle videoconferenze ci sono numerosi fattori che entrano in gioco.

Non si può fare affidamento sul linguaggio non verbale

Una componente fondamentale della comunicazione è il linguaggio non verbale. Quando parliamo di persona con qualcuno, infatti, il nostro cervello non si concentra soltanto su ciò che viene detto ma si sofferma anche sugli occhi dell’interlocutore, sui gesti, sull’espressione, sul suo modo di respirare, sulle posizioni che assume.
Nel corso di una videochiamata tutti questi elementi diventano poco chiari. In alcuni casi vengono proprio a mancare del tutto. Basti pensare all’inquadratura classica, dal petto o dalle spalle in su. E quando la qualità del video lascia a desiderare, anche la visione della mimica facciale risulta compromessa. Inconsciamente cerchiamo comunque le suddette informazioni e questo ci richiede un grande dispendio di energia.

Altri ostacoli

Utilizzando Zoom e le piattaforme simili non ci si limita a guardare gli interlocutori, ad ascoltarli e a rispondere. Mentre facciamo queste 3 cose, infatti, pensiamo anche a ciò che diremo dopo, cerchiamo di individuare il momento migliore per intervenire, inconsciamente ci sforziamo di fare bella figura. E tutto questo accade davanti allo schermo di un computer. Non solo. Come spiega Philip Smith, che gestisce il Vision and Attention Laboratory presso l’Università di Melbourne, anche quando la connessione è ottimale “abbiamo a che fare con un segnale vocale qualitativamente inferiore rispetto al parlato faccia a faccia, quindi il carico cognitivo richiesto per elaborarlo o decodificarlo è maggiore”.

I fattori esterni

Oltre a tutte queste cose che abbiamo detto, lo stress da Zoom è causato anche da fattori esterni che non siamo in grado di poter controllare: ad esempio la connessione che va e viene, i ritardi audio, i rumori in sottofondo e le varie distrazioni. Hai presente quando sei in videochiamata con il tuo capo o un collega e vedi passare davanti al video qualcuno, magari un suo familiare? Ecco, sembrano sciocchezze ma, sommate a tutto il resto, diventano invece ulteriori motivi di stanchezza. Così come gli improvvisi momenti di silenzio che mettono subito a disagio.

Sintomi da Zoom Fatigue

Una volta che abbiamo chiaro di cosa si tratta e da cosa è causata, cerchiamo di individuare quali sono i principali sintomi della Zoom Fatigue.

I principali sintomi da Zoom Fatigue che sono stati riscontrati sono:

  • Difficoltà di concentrazione
  • Aumento di impazienza e irritazione
  • Mal di testa e mal di schiena
  • Dolori articolari e di stomaco
  • Senso di stanchezza

Si tratta di particolari sintomi fisici e psicologici causati in primo luogo da una minore attività fisica. Trascorrere molto più tempo al computer rispetto al solito indurrebbe a ridurre il movimento, in molti casi limitato ai soli momenti dei pasti o all’esigenza di andare in bagno. Così facendo, a risentirne in primo luogo sono la circolazione, soprattutto quella degli arti inferiori, e la salute cardiovascolare in generale.

A tutto questo si aggiunge, ovviamente, la necessità di dover fissare lo schermo, più o meno ininterrottamente, per diverse ore al giorno. Inoltre molti sembrano non trovarsi a loro agio nel trovarsi costantemente di fronte alla propria immagine sullo schermo. A questo si aggiunge l’ansia di dover apparire e parlare in pubblico. Sintomi fisici e psicologici che possono indurre dolore agli occhi e portare a episodi di depressione e stress.

Rimedi contro la Zoom Fatigue

Una volta chiaro tutto questo non resta altro che porsi la domanda più importante: quali sono i rimedi per combattere la Zoom Fatigue?
La prima cosa da fare è cercare di organizzarsi al meglio, ritagliandosi il tempo di una pausa fra una videochiamata e l’altra e, quando arriva il momento, allontanati dallo schermo. Alzati, stiracchiati, se c’è tempo fai un po’ di stretching e bevi qualcosa: un tè, un succo, una spremuta.

Inoltre, dal momento che vedere la propria immagine riflessa può crearci insicurezze, è importante scegliere un outfit che ti faccia sentire bene sotto ogni punto di vista: dedicati al look con calma, non cinque minuti prima della videocall.

Altra cosa importante: anche se gli altri interlocutori non ti vedono, durante il meeting virtuale evita di controllare l’agenda, leggere mail, aprire un’altra pagina web o un altro programma. Infine, se possibile limita la durata del collegamento a 30 minuti, massimo 45.

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