Come si può facilmente intuire, nemmeno i più inguaribili ottimisti amanti del tennis e i più fervidi appassionati di scommesse online si sarebbero mai aspettati di vedere ben tre italiani tra i primi 30 al mondo.

Un ranking mondiale che sorride certamente agli azzurri. Merito, senza ombra di dubbio, di un aspetto molto particolare, che è stato messo in evidenza nel corso di un interessante approfondimento che ha trovato spazio sul blog sportivo L’insider.

Stiamo facendo riferimento al fatto che tutti e tre i tennisti tricolore che sono presenti nella Top 30, ovvero Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego e Jannick Sinner hanno scelto di mantenere sempre e comunque il loro allenatore storico, nonostante abbiano raggiunto un successo e un livello senza precedenti. Una scelta di continuità che si deve leggere nell’ottica della stabilità, ma che chiaramente mette anche in evidenza le competenze e le capacità degli allenatori italiani.

Il nuovo ciclo del tennis italiano

Una sorta di vero e proprio “Rinascimento”: è questo il periodo che sta vivendo il tennis italiano. Secondo l’allenatore di Lorenzo Sonego, Gipo Arbino, intervistato sul blog L’insider, tale nuova fase dello sport nostrano è dovuta soprattutto all’evoluzione che ha avuto ad oggetto la Federazione. Sotto quali aspetti? Prima di tutto in merito al modo di insegnare il tennis, così come in relazione all’accrescimento della preparazione e della competenza dei maestri. D’altro canto, però, sono stati fatti degli enormi punti di vista anche dal punto di vista comunicativo tra i vari allenatori.

Infatti, è cresciuta in misura importante la collaborazione tra i principali allenatori sparsi sul territorio: c’è molta più consapevolezza circa l’importanza di svolgere un lavoro insieme. I primi allenatori che hanno saputo ottenere degli ottimi risultati, si sono messi a disposizione di tutti gli altri per condividere conoscenze e metodi di lavoro e, in questo modo, è chiaro che è tutto il movimento a trarne beneficio e a crescere.

La Coppa Davis un obiettivo fattibile per l’Italia?

È chiaro che la domanda che si sono fatti un po’ tutti gli appassionati è quella legata alla vittoria della Coppa Davis. Sarà possibile raggiungere un simile obiettivo oppure è semplicemente una bellissima utopia?

La risposta, in realtà, è meno banale di quel che sembra. Secondo il pensiero emerso dalle parole di Gipo Arbino, infatti, l’Italia ha davvero una grande squadra, a maggior ragione se c’è la fortuna di avere tutti gli atleti in perfette condizioni dal punto di vista fisica. Uno degli aspetti su cui la Federazione si dovrebbe concentrare maggiormente è quello di lavorare per realizzare un doppio che sia ancora più forte.

Infatti, nel 2021, anche nel caso in cui fosse stato disponibile Matteo Berrettini, sarebbe stato complicato giocare un doppio di alto livello, semplicemente per via del fatto che si tende sempre un po’ a improvvisare la coppia senza fare un lavoro di fondo alla base. Il solo doppio che si può considerare senz’altro stabile e piuttosto fluido è quello che composto da Bolelli e Fognini, ma che non è stato possibile schierare per colpa dell’infortunio che è occorso al primo atleta. Per quanto riguarda Fognini, probabilmente i suoi anni migliori sono passati e il tennis è in continua evoluzione: ecco spiegato il motivo per cui la Federazione dovrebbe attenzionare questo aspetto per lavorare sulla costruzione di un doppio molto forte.

D’altro canto, se non si ha a disposizione un doppio di notevole impatto e forza, è estremamente complicato poter pensare di mettere le mani sulla Coppa Davis. Infatti, non si può sempre puntare sui singolari e vincere 2-0. Nel caso in cui qualcosa andasse storto, bisogna avere la convinzione di poter fare la differenza anche con il doppio.