La liquirizia si ricava da una pianta leguminosa, della famiglia delle Fabacee, il cui nome botanico è Glycyrrhiza glabra (radice dolce). È una pianta erbacea perenne, arbustiva, con fiore e frutto a baccello. La parte denominata radice viene utilizzata per ricavarne quella che comunemente chiamiamo liquirizia, considerata un toccasana per i suoi numerosi effetti terapeutici. Oggi ne approfondiremo usi e consumi.
Dai valori nutrizionali ai modi d’uso
La composizione chimica della liquirizia è data da una prevalenza di amidi e carboidrati, scarsa presenza di grassi e proteine e una significativa quantità di minerali e composti (flavonoidi, steroli ed altri) dalle importanti proprietà antiossidanti.
La liquirizia è reperibile sotto forma di bastoncini da succhiare, sotto forma di caramelle o in polvere; i primi derivano dalle radici essiccate.
Questa pianta, inoltre, ha proprietà terapeutiche per l’apparato respiratorio e funziona da coadiuvante nel trattamento dell’asma; è molto consigliata, poi, per i disturbi dell’apparato digerente, come dispepsia ed ulcera peptica. Allevia alcune manifestazioni tipiche della menopausa, come le vampate, ed è ritenuta un ottimo alleato per combattere la pressione bassa.
Un’altra funzione altrettanto importante della liquirizia è quella antistress; favorisce il sonno ed aiuta ad allentare tensioni e nervosismi, che spesso sfociano in vizi incontrollabili, come la dipendenza da tabacco. Per tutti coloro che volessero abbandonare questo vizio, infatti, le radici di liquirizia sembrano essere uno tra i metodi più utili per smettere di fumare, poiché, se masticate a lungo, aiutano a ridurre il desiderio di una sigaretta, come evidenziato dai suggerimenti di Shop Farmacia.
Per contro, in alcuni casi, il consumo di liquirizia deve essere moderato per scongiurare alcune controindicazioni, come nel caso di bambini o adulti over 55 con squilibri di concentrazione di sali minerali nel sangue e ritenzione idrica. Per loro, infatti, potrebbero conseguenze spiacevoli relative all’aumento della pressione sanguigna.
Sconsigliato l’uso durante la gravidanza e l’allattamento, ed ancora in caso di problemi renali e carenza di potassio. I pazienti trattati con farmaci anticoagulanti e cardiotonici devono assolutamente evitarne il consumo, o al massimo interpellare il proprio medico curante per il consenso.
Piccola nota storica: La liquirizia ha anche proprietà dissetanti e veniva utilizzata dalle popolazioni asiatiche durante le traversate nel deserto, oltre a quelle espettoranti e gastroprotettrici riconosciute sin dall’antichità e dovute alla glicirrizina, il principio attivo dell’estratto di liquirizia.
Impieghi della liquirizia in cucina
L’estratto di liquirizia viene sottoposto a molteplici usi: come colorante, dolcificante e aromatizzante di alcuni prodotti, tra cui birra, thè, tisane e decotti. Le industrie dolciarie lo utilizzano anche per la produzione di caramelle, con l’aggiunta di zucchero, addensanti, gomma arabica, gelatina e cera d’api.
Infine, è bene sottolineare come attualmente la liquirizia sia entrata con successo nelle cucine di alcuni chef di nota fama, sia nella preparazione di piatti salati che dolci: alcune foglioline della pianta, ad esempio, vengono utilizzate per aromatizzare e decorare piatti gourmet, mentre la polvere viene miscelata per caratterizzare gustose insalate e originali risotti. Sorbetti e semifreddi alla liquirizia sono solo alcune delle proposte maggiormente apprezzate in ambito dolciario; sempre più spesso, oggi, la liquirizia viene accostata a sapori più forti, come il cioccolato, o inserita in preparazioni dolci a base di frutta.